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PITTURA SUBLIME- Una generazione persistente - Bressan, Casiraghi, Costantini, Negri, Pellegrini, Vicentini gio 18 ottobre 2012 - sab 24 novembre 2012

PITTURA SUBLIME- Una generazione persistente

Italo Bressan, Roberto Casiraghi, Sonia Costantini, Graziano Negri, Gianni Pellegrini, Giorgio Vicentini a cura di Cluadio Cerritelli

La mostra propone una riflessione sullo stato della pittura aniconica e primaria attraverso le ricerche di sei artisti tra i più significativi della generazione nata negli anni Cinquanta, emersa già nella seconda metà degli anni Settanta e affermatasi sulla scena dell’arte nel corso degli ultimi tre decenni.

Questo specifico versante della pittura comunica un senso di appartenenza alle infinite rivelazioni del colore, un’intensità profonda e distante dalle diffuse approssimazioni del dipingere, una posizione del tutto autonoma rispetto alle molteplici tentazioni linguistiche che caratterizzano l’attualità.

“L’esperienza diversificata di questi artisti – sottolinea il curatore Claudio Cerritelli- è un’incessante esplorazione delle strutture immaginative dello spazio dipinto, nessun intrattenimento tematico è possibile, esiste solo il caparbio pudore di dipingere l’energia del colore in sé, i movimenti irraggiungibili del pensiero. Si tratta –dunque- di una pittura sublime rivelata per immagini prossime all’invisibile, forme irreversibili che somigliano all’evento del proprio manifestarsi, e in questo senso è la luce il vero soggetto senza referenti, unica via d’accesso alla visione attraverso molteplici identità degli artisti.”

Italo Bressan (Vezzano-Trento, 1950)  costruisce l’immagine per affioramenti e cangianze di colore seguendo il ritmo fluttuante della materia,  Roberto Casiraghi (Milano, 1957) fa vibrare l’immagine nella compresenza di forme che evocano spaesamenti e orizzonti sconosciuti,  Sonia Costantini (Mantova 1956) indaga la fisicità del pigmento per restituire sulla superficie variazioni e trasalimenti impercettibili della luce, Graziano Negri (Azzahra-Libia, 1957) esplora il vacillare indefinito del colore attraverso sovrapposizioni e minimi scarti della materia,  Gianni Pellegrini (Riva del Garda, 1953) congiunge nella stessa immagine differenti soglie dell’ombra come fonte di rivelazione della luce,  Giorgio Vicentini ( Varese, 1951) fissa parvenze che vagano nel vuoto, fantasie spaziali giocate sulle ambivalenze del colore crudo.

 

Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con testo critico di Claudio Cerritelli, riproduzione fotografica delle opere esposte ed apparati bio-bibliografici,