Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza di navigazione. Accettando questa informativa dai il consenso al loro utilizzo. Va bene Voglio saperne di più
Progettoarte Elm
ITEN
Iscriviti alla newsletter

ENZO CACCIOLA - Continuità e Interferenze gio 04 marzo 2010 - sab 10 aprile 2010

Giovedì 4 marzo alle ore 18.00 si inaugura la mostra personale di Enzo Cacciola uno dei protagonisti della Pittura Analitica affermatosi sul piano nazionale e internazionale dall’esemplare stagione degli anni Settanta fino alle verifiche dell’attualità.

Curata da Claudio Cerritelli, uno dei critici più attenti a questo particolare versante di ricerca, l’esposizione pone a confronto opere distanti nel tempo che evidenziano un persistente atteggiamento di analisi del processo operativo all’interno della costruzione cromatica.

La pratica dei materiali non si limita mai alla fredda gestione del colore ma si apre ad altre interferenze che sfuggono al controllo stesso della pittura, con un sensibile legame alla sfera fisico-sensoriale.

La mostra propone il rigoroso parallelismo che intercorre tra le opere degli anni Settanta (Cementi, amianti, resine viniliche e altri materiali industriali) e quelle dell’ultimo decennio (Pigmenti di varia natura su tela, con barre filettate e avvitate da dietro, imbullonature laterali del telaio). Si tratta di situazioni tecnico-costruttive differenti accomunate dalla stessa ricerca di tensioni interne alla quantità-qualità della materia.

Per Cacciola la realtà della pittura non è separabile dal metodo artigianale con cui essa si propone come compresenza di ragione e sensibilità, infatti la coesione concettuale è sempre esposta alle interferenze e ai turbamenti della materia manipolata e calibrata con tempi esecutivi specifici. Questo carattere è visibile in modo emblematico nell’attuale tensione operativa basata sulla pressione del colore colato nel sottile intervallo tra le superfici accostate. 

Come scrive Claudio Cerritelli nel saggio introduttivo del catalogo: “Al di là delle differenze tra gli anni Settanta e l’attualità permangono inalterati i paradigmi di fondo: rapporto critico nei confronti della categoria arte, assenza di funzioni simboliche e di illusionismi percettivi,  sensibilità del colore aperta agli eventi imprevedibili del processo operativo, identità della materia come referente di se stessa”.